Dopo aver visto come fare una fattura, gestire le informazioni relative ai clienti e tener traccia delle spese sostenute per il tuo lavoro autonomo, oggi ti aiuterò a mettere insieme tutte questi dati, calcolare le imposte e scoprire così il tuo utile effettivo.
Il file che ti propongo è valido per il calcolo dell’utile dei liberi professionisti in regime forfettario. Se ti avvali di un altro regime fiscale le cose sono un po’ più complesse, ma un buon commercialista o un piccolo software gestionale potrebbero aiutarti.
Cosa ti serve per calcolare il tuo utile
Seguire l’andamento economico del lavoro e calcolare l’utile dei liberi professionisti in regime forfettario è piuttosto semplice. In effetti questo sistema, pur essendo lontano dalla perfezione, ha introdotto una serie di semplificazioni che lo rendono comprensibile a tutti con un po’ di impegno.
Per usare il file di calcolo dell’utile che puoi scaricare dal mio blog ti servono:
- le fatture che hai emesso
- le fatture di acquisto (beni o servizi che siano)
- la percentuale dell’imposta sostitutiva (5 o 15%)
- la percentuale di contributi previdenziali (INPS o Cassa professionale)
Scarica il file per il calcolo dell’utile dei liberi professionisti in regime forfettario e vediamo come compilarlo:
Fatture emesse
Prendi in mano le tue fatture e compila il foglio “Fatture clienti” con il numero, la data di emissione, il nome del cliente e il totale.

Ho aggiunto delle colonne che potrebbero esserti utili:
scadenza e data pagamento trasformano la tabella in uno scadenziario, dove controllare che i tuoi clienti siano puntuali con i pagamenti
imponibili, imposte, contributi e totale netto forniscono un primo calcolo grezzo delle imposte e dei contributi imputati a ogni fattura. Nella maggior parte dei casi questo importo non corrisponderà a quello reale (che sarà un pochino più basso), ma ti darà una prima idea di quanto devi mettere da parte per non farti trovare impreparato dalle scadenze fiscali
Ricordati che i liberi professionisti dovrebbero fatturare per cassa, ovvero fare una fattura quando ricevono il pagamento e non quando eseguono la prestazione (lo so, molti clienti ti chiedono subito la fattura, ma se puoi ti consiglio di evitarlo facendo invece la fattura proforma).
Fatture di acquisto
Il regime forfettario non permette di scaricare i costi reali, quindi per il calcolo delle imposte non ti servono. Tuttavia devi conservare tutte le fatture di acquisto perché lo richiede la legge e perché ti servono per capire se sei realmente in attivo.
Inserisci nel foglio “Fatture fornitori” il numero, la data, il nome del fornitore e il totale (IVA inclusa). Inoltre, ho previsto una colonna per la scadenza e una per la data di pagamento, utili soprattutto se non devi pagare subito. Ti aiuteranno a non dimenticartene.

Ti ricordo che fanno parte dei tuoi costi:
- gli acquisti fatti per uno specifico progetto
- gli acquisti di libri, corsi e simili inerenti la tua attività
- materiali di cancelleria, attrezzature e software che usi per lavorare (computer, smartphone, autocad,…)
- spese per viaggi, trasferte e simili (inclusa la benzina e i pedaggi autostradali)
- i bolli per le fatture
- la parcella del commercialista
- le spese per le utenze
Quest’ultima voce merita una considerazione aggiuntiva. Se hai un ufficio fuori casa sicuramente sei già consapevole che le bollette sono un costo della tua attività. Chi lavora da casa invece spesso non le considera. Soprattutto con il regime forfettario, perché tanto i costi non sono deducibili.
Il mio consiglio è di inserirli comunque in questo schema. Ovviamente non l’intero importo. Diciamo che se la libera professione è la tua unica attività, puoi mettere il 50% delle spese telefoniche (a meno che tu non abbia un numero riservato esclusivamente al lavoro), della connessione internet e magari qualcosina meno delle bollette per l’energia elettrica e il gas. Se invece è un secondo lavoro la percentuale scende. Valuta tu quanto tempo dedichi alla libera professione e vai un po’ a occhio.
Lo stesso vale per alcune attrezzature, come computer, tablet e smartphone (o anche l’auto): se li usi esclusivamente per lavoro inserisci l’intero costo, altrimenti fai una stima dell’uso privato e professionale che ne fai.
Cerca di essere il più accurato possibile, ma non impazzire, usa solo un po’ di buonsenso.
Impostazione parametri
Nel foglio “Impostazione parametri” scegli la tua attività dall’elenco proposto. In base a questa comparirà nella casella a fianco la percentuale di redditività prevista dalla normativa.
Inserisci nella casella B7 la percentuale dei contributi previdenziali prevista per la tua attività. Alcune professionisti (come avvocati e psicologi) hanno una Cassa dedicata e un’aliquota specifica. Tutti gli altri si devono iscrivere alla gestione separata dell’INPS.
Infine, l’imposta sostitutiva applicabile. Il regime forfettario ne prevede due:
- 15% – è la percentuale standard usata dalla maggior parte dei professionisti
- 5% – è l’aliquota ridotta di cui possono usufruire alcuni professionisti, a patto che rispettino determinati requisiti
Nel foglio “Impostazione parametri” scegli tra “sì” o “no” nella casella A11 in base alla tua situazione.

Calcolo dell’utile dei liberi professionisti in regime forfettario
Dopo aver compilato questi tre fogli guarda il secondo. La compilazione è automatica e vedrai:
- il fatturato totale = somma delle fatture emesse
- l’imponibile = fatturato x indice di redditività
- i contributi versati nell’anno solare = quelli effettivamente pagati nel corso dell’anno (saldo dell’anno precedente e acconto di quello in corso)
- le imposte = (imponibile – contributi versati) x percentuale imposta
- i contributi = imponibile x percentuale di contribuzione
- il totale netto = fatturato – contributi – imposte
- il totale costi = somma delle fatture di acquisto
- l’utile = totale netto – totale costi

Se i costi superano il totale netto hai una perdita. E non serve che ti dica che non va bene. Devi capire qual è il tuo punto debole e cercare di risolvere il problema il prima possibile.
Altre considerazioni
Dai dati che hai raccolto nei vari file che hai trovato in questi articoli puoi dedurre altre informazioni oltre al calcolo dell’utile dei liberi professionisti in regime forfettario.
Ad esempio puoi calcolare quanto incidono i costi sulla tua attività usando questa formula:
contributi + imposte + totale costi
__________________________________ x 100
fatturato totale
Oltre che per il calcolo dell’utile puoi usare il file di questo articolo anche per valutare quanto hai guadagnato con uno specifico progetto (o un singolo cliente). Invece di tutte le fatture emesse e di acquisto ti basta inserire quelle relative al lavoro che vuoi valutare.
È importante soprattutto per i grandi progetti, composti da molti elementi. Calcolare la redditività di un lavoro ti aiuta a capire se il tuo preventivo era adeguato (e in caso contrario avrai imparato una lezione per la prossima volta), quali sono i tuoi margini di miglioramento e come rendere la tua professione più solida.
Scarica il file per il calcolo dell’utile dei liberi professionisti in regime forfettario e fammi sapere cosa ne pensi. E se hai domande, chiedi pure. Ti darò una mano come posso.
Grazie! ho fatto l’aggiornamento e ora si apre, grazie ancora per la disponibilità!
Bene Alessandra! Se hai bisogno di qualcos’altro chiedi pure
Salve,
non riesco ad aprire il file perchè corrotto, come posso fare?
Buongiorno Alessandra,
ho fatto una prova e a me si apre. Ho dovuto aggiornare Libreoffice all’ultima versione, ma poi non ho avuto problemi. Prova anche tu a fare l’aggiornamento del programma che usi. Se non si dovesse risolvere fammelo sapere e ti manderò il file via mail.
Ciao Susanna, grazie mille per l’articolo molto dettagliato! Vorrei farti tre domande:
1. Ho letto la tua biografia e da quello che ho capito hai una formazione linguistica. Come hai fatto a formarti su temi come amministrazione e fisco? Sei preparatissima!
2. Per quanto riguarda chi è in regime forfettario da quanto mi è sembrato di capire non è necessario passare alla fatturazione elettronica. Come procedo dunque per le fatture? Posso utilizzare un semplice modello, per esempio fra quelli presenti in questa pagina: https://www.invoicesimple.com/it/modello-fattura? Ho letto pareri discordanti, per questo mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu. Alcuni consigliano di emettere comunque fatture elettroniche.
3. è possibile trovarti sui social? Non ho trovato da nessuna parte un collegamento. Mi piacerebbe seguirti su Facebook, se ce l’hai. Un saluto e ancora complimenti per il sito…dovrebbe essere più conosciuto!
Pina
Ciao Pina,
grazie per i complimenti. Oltre ad essere sempre graditi mi spronano a mettere in agenda più tempo per questo blog. Per quanto riguarda le tue domande:
1) ho un diploma in perito aziendale corrispondente in lingue estere, quindi mi sono fatta le basi a scuola. Poi ho lavorato in piccole aziende dove la contabilità è sempre stata almeno una parte del mio lavoro. E da un paio d’anni è il 90% del mio lavoro da dipendente.
2) I forfettari non sono obbligati a usare la fatturazione elettronica, a meno che non lavorino con la pubblica amministrazione. In quel caso bisogna comunque emettere fattura elettronica. Si può comunque tenere una doppia numerazione: una per le fatture “normali” e una per quelle elettroniche. Quindi modelli come quelli del link che hai indicato vanno bene (assicurati solo che ci siano tutte le diciture corrette per i forfettari).
Personalmente consiglierei a un forfettario di passare completamente alla fatturazione elettronica solo se una grossa parte del suo lavoro fosse nei confronti della pubblica amministrazione. Altrimenti si può tranquillamente continuare come sempre.
3) Ho un account Twitter dedicato esclusivamente al lavoro che è @susannaruffato . Quello Facebook invece è più che altro vita privata, comunque lì mi trovi come Susanna Evanda Ruffato
Buona serata
Susanna