Fondi europei: ora anche per i liberi professionisti

Fondi europei: ora anche per i liberi professionisti

Si sente spesso parlare dei fondi europei, della possibilità per le piccole e medie imprese di accedere a finanziamenti e agevolazioni e dei corsi finanziati al Fondo Sociale Europeo.

Un po’ meno nota è forse una novità introdotta in Italia nel 2016: i liberi professionisti sono equiparati alle PMI. Per essere precisi, ora si parla di MPMI (micro, piccole, medie imprese). Cosa significa questo?

Semplice. Che anche i liberi professionisti possono accedere ai fondi europei.

Si tratta di una novità importante e di una grande opportunità per i lavoratori autonomi. I metodi e le fonti di finanziamento sono diversi, a livello regionale, nazionale ed europeo. Per oggi vorrei parlarti dei fondi strutturali, probabilmente i più interessanti per te.

Cosa sono i fondi strutturali?

Il discorso sarebbe lungo e in rete puoi trovare spiegazioni esaustive. Per ora, anche se non li conosci, ti basta sapere che sono fondi dell’UE co-finanziati dagli Stati e gestiti dagli Stati e dalle Regioni. In pratica, l’UE (nello specifico la Commissione Europea) destina dei soldi all’Italia. L’Italia aggiunge la sua quota e suddivide una buona parte dei fondi europei tra le Regioni, mentre una parte rimane al Governo centrale. A questo punto, Stato e Regioni emettono dei bandi per finanziare progetti sul loro territorio.

Fondi europei e libero professionisti
Le tappe principali del percorso dei fondi strutturali

I fondi strutturali più importanti, che probabilmente già conosci almeno di nome, sono

il Fondo Sociale Europeo (FSE), più incentrato sulle persone, che sostiene l’istruzione e la formazione

il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), più orientato alle aziende, che sostiene prevalentemente interventi strutturali, sulle attrezzature e sulle infrastrutture

Quali agevolazioni?

Esistono diversi tipi di agevolazioni nei fondi europei. Alcuni bandi ne prevedono una sola, altri ne combinano diversi per finanziare una parte di un progetto.

Le tipologie più interessanti per i liberi professionisti sono

finanziamento a fondo perduto – erogazione di una somma che non deve essere restituita

finanziamento a tasso agevolato – finanziamento concesso a un tasso di interesse molto inferiore a quello di mercato, spesso senza bisogno di fornire garanzie personali

A che punto siamo con i bandi?

Qualcosa si sta muovendo. Con un po’ di lentezza purtroppo, ma alcune Regioni hanno iniziato a emanare bandi aperti sia alle imprese che ai liberi professionisti. Qualcuna addirittura ne ha riservati alcuni ai soli professionisti. Secondo me questa è la soluzione ottimale perché permette di prevedere piccoli progetti, dagli importi limitati, adatti ai freelance ma non alle imprese, per quanto piccole.

A questo proposito, segnalo per i nuovi professionisti friulani (partite IVA aperte da meno di tre anni) un bando che spero diventi il modello di riferimento anche per le altre Regioni. Non è perfetto (dal mio punto di vista), ma ci va molto vicino.

Probabilmente ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che tutte le Regioni si adeguino alla nuova normativa. L’unico consiglio che ti posso dare è di tenere sotto controllo il sito della tua Regione in attesa del bando giusto.

Spero che questo articolo ti sia piaciuto. Se l’hai trovato utile ti chiedo di condividerlo. Se invece hai già provato a partecipare a un bando e hai voglia di raccontarmi la tua esperienza, accomodati!

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