Negli ultimi anni, chiunque pensi di aprire la Partita Iva per una piccola attività pensa subito: “Regime forfettario!”. Certo, è semplice, si pagano poche tasse, ed è famoso.
Ma non è la scelta giusta per tutti. Lasciamo stare i casi in cui valgono le cause di esclusione. Esistono anche situazioni in cui teoricamente una persona potrebbe optare per il regime forfettario, ma non le conviene.
È il caso tipico di chi ha alti costi. I forfettari infatti non detraggono i costi reali, ma una percentuale fissa in base al codice ATECO. Ma cosa fare quando i costi sono maggiori di quella percentuale? Semplice, non aderire al regime forfettario.
Per queste attività esiste un’alternativa che da un lato riduce al minimo la contabilità, dall’altro permette di detrarre i costi reali: la contabilità semplificata.
È un regime che ha una lunga storia alle spalle e che nel 2017 ha subito una modifica importantissima, che lo ha reso ancora più appetibile.
Vediamo ora chi può aderirvi e quali sono le sue caratteristiche.
Chi può optare per il regime di contabilità semplificata
Possono aderire al regime di contabilità semplificata:
- i liberi professionisti
- i lavoratori autonomi
- le società di persone (s.a.s, s.n.c.)
- gli enti non commerciali
che nel corso dell’anno precedente non abbiamo avuto un fatturato superiore a:
- 400.000 Euro per le attività di servizi
- 700.000 Euro per la cessione di beni
Non esistono altri limiti. Quindi niente incompatibilità con altre attività, nessun limite alle spese per collaboratori e dipendenti e via dicendo.
Caratteristiche della contabilità semplificata
Rispetto al regime ordinario, la contabilità semplificata prevede meno obblighi documentali. Ed è un grosso punto a favore.
Probabilmente però l’elemento che lo rende veramente interessante è una modifica recente, entrata in vigore nel 2017.
Da quell’anno infatti tutte le partite iva in regime semplificato possono adottare il principio di cassa per la determinazione delle imposte.
Questo significa che la base imponibile si calcola prendendo in considerazione solo le fatture effettivamente incassate e pagate nell’anno. Non quelle emesse. Fino a qualche anno fa solo i liberi professionisti godevano di questo privilegio. Ora è stato esteso anche alle piccole società di persone.
Ed è una modifica importantissima. Così infatti un lavoratore autonomo o una microimpresa pagano le imposte relative ad un ricavo solo dopo che il cliente ha effettivamente saldato; mentre prima se qualcuno non pagava entro l’anno, o non pagava affatto, l’imprenditore doveva anticipare quell’importo. E per le piccole attività, già pochi insoluti rappresentano un problema, se in più si devono pagare le tasse su quei ricavi le difficoltà aumentano.
Inoltre, come detto all’inizio, con la contabilità semplificata si detraggono i costi reali, non una percentuale forfettaria. Quindi, se la tua attività ha costi elevati e basso margine, questo regime è più adatto del forfettario.
Libri contabili obbligatori
Il regime di contabilità semplificata sfoltisce la lista di registri che la società o il professionista deve compilare e conservare per 10 anni e la riduce al minimo indispensabile.
È infatti sufficiente tenere:
- registro iva delle vendite
- registro iva degli acquisti
- registro dei beni ammortizzabili
- registro cronologico degli incassi e dei pagamenti
Puoi evitare quest’ultimo documento se nei registri IVA inserisci anche tutte le operazioni fuori campo iva e annoti pagamenti e incassi con tutti i dati obbligatori (nome del cliente/fornitore, importo, data di incasso/pagamento, numero di riferimento del documento). In questo modo si crea praticamente un registro integrato in cui annotare i dati di entrambi. Inoltre bisogna indicare le fatture non incassate e non pagate, al fine di determinare la base imponibile delle imposte.
Infine, se hai dei dipendenti devi tenere tutta la relativa documentazione, come il libro unico del lavoro.
Come si accede al regime semplificato
Si può aderire al regime di contabilità semplificata nel momento in cui si apre la Partita Iva, oppure a inizio anno (formalmente c’è tempo fino a marzo, ma devi già aver deciso a gennaio per regolarti con i libri contabili). Ma una volta effettuata la scelta devi mantenerla per almeno tre anni, salvo il caso in cui vengano meno i requisiti necessari.
Quindi, come vedi, la contabilità semplificata non è un regime complesso da gestire, ma presenta alcuni vantaggi. E il modo migliore per capire se è adatto alla tua attività è parlare con il tuo commercialista e fare delle simulazioni.
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