La cannibalizzazione delle keyword: parola mangia parola

La cannibalizzazione delle keyword: parola mangia parola

La cannibalizzazione delle keyword (o cannibalizzazione dei contenuti) si verifica quando due o più pagine o articoli di un sito web concorrono per il posizionamento di una stessa parola chiave o, più in generale, di uno stesso intendo di ricerca.

Rispetto al passato, oggi questo è un problema meno pressante. Ogni pagina infatti si posiziona per diverse parole chiave. Tuttavia può ancora capitare di incappare in questo problema.

A me è successo qualche mese fa.

A giugno 2021 ho pubblicato un articolo sul regime di contabilità semplificata per le partite iva. Un paio di giorni dopo, controllo le statistiche delle visualizzazioni del blog e scopro che oltre all’articolo “Contabilità semplificata: chi può sceglierla e perché”, alcune persone ne avevano letto uno intitolato: “La contabilità semplificata del libero professionista”.

In pratica mi ero dimenticata di aver scritto un articolo sullo stesso argomento qualche anno fa. O meglio. Ero proprio convinta di non averlo mai fatto. Quindi non avevo neanche controllato.

Questa è una cannibalizzazione delle parole chiave da manuale. Gli intenti di ricerca dei due articoli infatti sono esattamente gli stessi. Entrambi soddisfano gli stessi bisogni e danno le stesse informazioni (nel secondo sono semplicemente più aggiornate).

Quindi avevo un problema.

I rischi della cannibalizzazione dei contenuti

La keyword cannibalization è un problema per Google e in generale per i motori di ricerca. Gli algoritmi infatti sono sofisticati e comprendono i testi in maniera approfondita. Ma non sanno leggerci nel pensiero. Quindi, quando si trova davanti a due contenuti ottimizzati per le stesse parole chiave il motore di ricerca non sa quale deve mostrare agli utenti.

Cosa succede?

Si possono presentare due scenari.

Nel primo, Google mostra a volte un risultato a volte un altro. Così però il successo dei nostri contenuti sarà suddiviso tra due pagine e invece di un buon risultato ne avremo due mediocri.

Nel secondo scenario, Google sceglie una delle due pagine e ignora l’altra. E c’è la possibilità che scelga quella sbagliata. La legge di Murphy non perdona.

Tutto questo può portare a una perdita di traffico e di ranking e, di conseguenza, di opportunità.

Come scoprire la cannibalizzazione delle keyword

Io ho scoperto il problema per puro caso, perché i due articoli erano vicini nelle statistiche e avevano titoli molto simili. Ma è una situazione limite. Il problema non è sempre così evidente.

Se vuoi scoprire se anche il tuo sito ospita dei cannibali, puoi fare una ricerca manuale utilizzando il comando “Site:” ed effettuare un controllo sulle parole chiave su cui hai dei sospetti (sia nel contenuto che in title e description).

Oppure puoi usare Search Console. Controllando le query nella sezione “prestazioni” potresti vedere che due o più pagine hanno risultati simili per le stesse parole chiave.

Infine, alcuni tool come SeoZoom effettuano questo controllo segnalandoti immediatamente le criticità.

Correre ai ripari

Una volta scoperto il problema, devi trovare la soluzione. E qui puoi scegliere tra tre strade.

Redirect 301

Il redirect (ovvero reindirizzamento) è uno strumento che ti permette di spiegare ai motori di ricerca che hai spostato qualcosa all’interno del tuo sito. È un po’ come lasciare un bigliettino sulla cassetta della posta della vecchia casa con il nuovo indirizzo. Solo che nel caso di internet, se qualcuno arriva davanti alla vecchia casa viene automaticamente teletrasportato a quella nuova.

E il Redirect 301 indica che il trasferimento è permanente, a differenza del 302 e del 307 che sono temporanei (ma qui non ci servono, quindi lasciamo perdere).

È il sistema che ho usato io perché si adatta perfettamente al mio caso. Chiunque clicchi sul link per il mio vecchio articolo (che sia su Google o su qualche altro sito) accederà al nuovo contenuto. Quindi tutte le ricerche punteranno alla stessa pagina.

E farlo è alla portata di tutti. Esistono dei plugin per WordPress che lo fanno per te. Devi solo dirgli qual è l’url da cui deviare il traffico e l’url di arrivo. Io ho usato Redirection, essenziale e semplicissimo.

È anche possibile agire manualmente sul sito per impostare il redirect, ma l’operazione prevede che tu sappia dove mettere le mani.

Rel Canonical

Il tag Rel Canonical dice ai motori di ricerca quale, tra i vari contenuti, è l’url “ufficiale”. Lo spider concentrerà quindi le sue attenzioni su questo e considererà gli altri alla stregua di contenuti duplicati. Saranno sempre accessibili ai visitatori, ma verranno ignorati dai motori di ricerca.

Riorganizzare i contenuti

Scegliere questa via significa rimettere mano ai contenuti delle varie pagine diversificandoli. Una sarà il centro di questa organizzazione, quella a cui dovrà far riferimento la keyword oggetto della cannibalizzazione. Le altre potranno diventare degli approfondimenti di specifici aspetti dell’argomento principale, punti di vista alternativi, argomenti correlati e via dicendo.

In questo modo tutte le pagine resteranno attive e saranno indicizzate dai motori di ricerca, ma per parole chiave diverse, spesso di coda lunga.

Non esiste una soluzione migliore alla cannibalizzazione delle keyword delle altre. Dipende (come sempre) dalla specifica situazione in cui ti trovi.

Tu ti sei mai trovato in una situazione del genere? E come l’hai risolta?

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