Bollo sulle fatture elettroniche: come applicarlo e pagarlo

Bollo sulle fatture elettroniche: come applicarlo e pagarlo

Il bollo sulle fatture elettroniche segue le stesse regole delle fatture “tradizionali” per quanto riguarda i casi in cui deve essere applicato. Ma ha regole sue per quanto riguarda il modo di applicarlo e pagarlo.

In questo articolo vedremo insieme quando deve essere usato e come fare.

Quando bisogna applicare il bollo su una fattura?

Sia che tu emetta fatture cartacee, digitali (con un semplice programma di videoscrittura o con software gestionali) o elettroniche, devi applicare un bollo da 2,00 Euro se si verificano queste due condizioni:

  • non applichi l’IVA sulla fattura
  • l’importo è superiore a 77,47 Euro

A meno che la tua società non abbia una specifica esenzione (come nel caso delle ONLUS).

Sulle fatture cartacee e digitali puoi decidere se mettere una marca da bollo acquistata in tabaccheria o all’ufficio postale, oppure puoi applicare un bollo virtuale, seguendo la procedura prevista in questi casi.

Per le fatture elettroniche invece è obbligatorio applicare il bollo virtuale, non è previsto la quello cartaceo. E direi che non fa una piega.

Come si applica il bollo sulla fattura elettronica?

In un modo molto molto semplice. Contrariamente a quanto accade di solito quando ci sono di mezzo la Pubblica Amministrazione e l’Agenzia delle Entrate, in questo caso hanno deciso di non complicarci la vita, a parte per la questione delle scadenze, ma lo vedremo tra poco.

Quindi, per applicare correttamente la marca da bollo su una fattura elettronica devi….

(un po’ di suspense)

valorizzare a “sì” il campo “Bollo Virtuale”. A seconda del software che usi per creare le tue fatture elettroniche questa opzione potrebbe essere posizionata in punti diversi della schermata o avere nomi leggermente diversi. Ma è probabile che si presenti come una casella dal nome “Bollo”, “Applica bollo” o una cosa del genere. Basta spuntarla, in alcuni casi inserire l’importo e sei a posto.

A questo punto, se proverai ad aprire il tuo xml vedrai questa voce

Ok, questo è tutto quello che devi fare per emettere una fattura elettronica con bollo.

L’articolo però non finisce qui, perché il bollo deve anche essere pagato.

Come si paga il bollo virtuale sulle fatture elettroniche?

I bolli virtuali apposti su altri tipi di documento prevedono una richiesta di autorizzazione preventiva all’Agenzia delle Entrate e una dichiarazione annuale.

Per le fatture elettroniche la procedura è diversa.

Prima di tutto non c’è alcuna richiesta o comunicazione da inoltrare. Emetti le fatture, segnali che richiede l’imposta di bollo e basta.

E ovviamente non devi comunicare quante fatture con bollo hai emesso. Dato che passano attraverso il Sistema di Interscambio, l’Agenzia delle Entrate lo sa già.

Ogni trimestre (entro il 15esimo giorno del mese successivo) poi l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione nella sezione “Fatture e corrispettivi” del suo portale due elenchi:

Elenco A (non modificabile) che riepiloga tutte le fatture del periodo per le quali hai indicato l’assoggettamento al bollo

Elenco B (modificabile) che riepiloga tutte le fatture del periodo per le quali NON hai indicato l’assoggettamento al bollo, ma che secondo l’Agenzia delle Entrate dovrebbero averlo

A questo punto hai 15 giorni per controllare l’elenco B e confermare o meno le proposte di integrazione dell’Agenzia delle Entrate. In questa fase si tratta più che altro di una segnalazione o un invito a controllare che non ci siano errori. È possibile infatti che nell’emissione di una fattura tu abbia semplicemente dimenticato di flaggare il bollo. E ora hai la possibilità di correggere l’errore senza sanzioni.

Se invece è corretto che una fattura non abbia il bollo, basta semplicemente eliminarla dall’elenco. In caso di successivo controllo dovrai fornire la motivazione di tale esenzione.

Al termine di tutta questa procedura, l’Agenzia delle Entrate calcola l’importo da versare per il periodo di riferimento e tu puoi procedere al saldo direttamente dal portale o tramite modello F24.

A meno che l’importo dei bolli dovuti nel primo trimestre sia inferiore a 250 Euro. In questo caso non dovrai versare nulla alla prima scadenza, ma verserai primo e secondo trimestre insieme. Allo stesso modo, se dopo il secondo trimestre, la somma dei bolli dovuti per i primi due trimestri dovesse essere ancora inferiore a 250 Euro, verserai tutto insieme alla scadenza del terzo trimestre.

Quando si versa il bollo sulle fatture elettroniche?

Tra date di messa a disposizione degli elenchi, le scadenze per le modifiche e quelle per il versamento del bollo c’è da impazzire. Per aiutarti ecco qui una tabella con tutte le date importanti:


Messa a disposizione elenchi A e BScadenza modifiche elenco BVisualizzazione dell’importo dovutoScadenza versamento del bollo
1° trimestre15 aprile30 aprile15 maggio31 maggio*
2° trimestre15 luglio10 settembre20 settembre30 settembre**
3° trimestre15 ottobre31 ottobre15 novembre30 novembre
4° trimestre15 gennaio dell’anno successivo31 gennaio dell’anno successivo15 febbraio dell’anno successivo28 febbraio dell’anno successivo

*Se l’importo dovuto non supera 250 Euro, il versamento può essere eseguito entro il 30 settembre

** Se l’importo complessivo dovuto per il primo e il secondo trimestre non supera i 250 Euro, puoi fare il versamento entro il 30 novembre

Se la scadenza per il versamento cade in un giorno festivo, slitta automaticamente al primo giorno lavorativo successivo.

A quale trimestre appartengono le tue fatture?

C’è un’ultima questione da affrontare: a quale trimestre appartengono le tue fatture? Ovvero, qual è la data determinante? Quella di emissione, di invio al SdI, di consegna (o mancata consegna) o quella di accettazione (solo per le PA)?

Bene, per tutte le fatture, sia quelle verso le persone fisiche che verso aziende private o pubbliche amministrazioni, la data determinante è quella di consegna, o di messa a disposizione per quelle non recapitabili.

Quindi, se emetti una fattura il 29 marzo, la invii al SdI il 30 marzo e viene consegnata il 2 aprile, quella fattura farà parte del II trimestre.

Questa suddivisione viene fatta in automatico dall’Agenzia delle Entrate nella creazione degli elenchi, ma è bene che lo tieni a mente prima di impazzire perché non ti tornano i conti.

Ricapitoliamo

Siamo arrivati alla fine. Prima di chiudere riassumiamo i punti essenziali. Se emetti una fattura elettronica senza IVA per un importo superiore a 77,47 Euro, devi applicare un bollo virtuale. Per farlo è sufficiente valorizzare il campo “bollo” sulla fattura.

Ogni trimestre l’Agenzia delle Entrate riassume quali fatture con il bollo hai emesso e quali non ce l’hanno ma probabilmente dovrebbero e tu puoi accettare le modifiche o rifiutarle. Poi l’Agenzia delle Entrate provvederà al calcolo dell’importo che dovrai versare tramite portale o F24.

Ora il bollo sulle fatture elettroniche non ha più segreti per te.

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